FOTO Fulvia La Scala

Ho incontrato Fulvia La Scala su internet sul sito di Trip Advisor e le sue foto mi sono piaciute subito, ma soprattutto sono rimasta colpita dalla descrizione del suo viaggio a Bergen Belsen, che trascrivo. Fulvia La Scala è una viaggiatrice della Memoria, ha fotografato 9 campi, trascrivo qui il racconto del suo viaggio.

COME ARRIVARE
Arrivare non era facile. Le coincidenze con gli autobus hanno orari assurdi e col treno costa molto ed è complicato. Ho dunque prenotato dall’Italia un comodo autobus della Flixbus, (solo 16€ totali, tra andata e ritorno) che parte vicino alla stazione centrale di Amburgo (dietro il Mc Donald’s) e porta direttamente a Bergen-Celle. C’è un sito internet apposito, anche in italiano. Lo consiglio. Alla fermata del bus è venuto a prendermi un taxi, prenotato dall’Italia, che per 18€ mi ha portato davanti al memoriale e al ritorno è venuto a prelevarmi all’orario stabilito (altri 18€) e mi ha riportato alla fermata del Flixbus.

QUANDO ARRIVI
Entri e c’è la hall, con bagni attrezzati, dispenser gratuito per l’acqua, armadietti per depositare borse e zaini

(si chiudono con una monetina da 1€ che vi verrà restituita), ci sono le audioguide e una gentile signora alla reception è a disposizione dei visitatori. Tutto è assolutamente gratuito.
A pochi metri il bookshop dove imperano testi su Anna Frank.

MUSEO
L’esibizione era la parte che più mi interessava…Ho chiesto ovunque, ma su internet ho trovato poche risposte alle mie domande. Allora ho scattato foto per illustrarvi la situazione: ci sono pannelli luminosi con foto, documenti, video sottotitolati in inglese. Sul pavimento sono situate lastre di vetro, tramite esse si possono vedere resti di oggetti trovati, appartenuti ai deportati: attrezzi da lavoro, rasoi, cucchiai, scodelle, fibbie, chiavi, serrature. Mi veniva in mente Pompei in quel momento.

Ogni singola cosa trovata sotto terra, è stata esposta… anche semplici pezzi di tubature.
Alle pareti del museo sono esposte sotto vetro divise a righe…impressionanti, persino per me che ho visitato tutti i campi. Un pannello è dedicato ad Anna Frank, con fotocopie di alcune sue pagine di diario, tradotte in inglese.

IL MEMORIALE
Si tratta di un enorme, immenso cimitero, con lapidi rappresentative, tra le quali campeggia quella di Anna Frank e di sua sorella Margot, che ovviamente è messa lì a caso, è solo simbolica. Non si sa in effetti dove esse siano state sepolte. Durante il percorso, seguendo il sentiero unico, si osservano dei muretti, sui quali vi è inciso il numero dei corpi seppelliti in quel preciso posto…800…1000…2000…5000! Infatti dietro ogni muro vi è una zona recintata con pietre. Ovunque c’è erba fresca, cespugli, magari qualche margherita gialla e qualche farfalla…eppure là sotto ci sono migliaia di vite umane! Una cappella si trova a sinistra del percorso…impossibile non fermarsi a pregare. È un luogo di meditazione, di preghiera… niente altro. Non vi aspettate Auschwitz…. State facendo una visita a chi ha perso la vita là in maniera disumana… State portando un fiore ad un cimitero. Questo è Bergen Belsen!