Ho scritto questo libro perché ho fatto una promessa: non dimenticare.
Memoriae è il racconto di donne che non possono e non vogliono dimenticare, è il racconto della scientifica attuazione dell’eliminazione di ebrei, rom sinti, oppositori politici, omosessuali, testimoni di Geova, disabili e di chiunque fosse definito non conforme al regime nazista. I lager, costruiti tra le nostre case, nei paesi occupati dai nazifascisti, nella nostra civilissima Europa degli anni quaranta hanno inghiottito milioni di persone, nell’indifferenza generale.

MEMORIAE Territori nazifascisti 1943-45

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È difficile capire fino in fondo il senso delle parole di Elisa Springer, ebrea viennese, catturata a Milano, dove si era rifugiata sotto falso nome, e deportata prima a Therezin, poi ad Auschwitz e infine a Bergen Belsen, dove è stata liberata. Wie viele stücke sind heute angekommen? Quanti pezzi sono arrivati oggi. Eravamo pezzi, per essere sfruttati fino alla morte ed essere gettati alla fine nelle camere a gas. Questo dicevano i tedeschi quando arrivavano i treni, parlando tra loro.

È difficile accettare che tutto questo sia successo nella noncuranza generale.

Eppure l’insegnamento più importante è nelle parole di Elisa: l’odio è come un grande fiume che quando straripa trascina con sé tutto quello che incontra.
I sopravvissuti sono tornati e in silenzio, per tanti anni, hanno ripreso in mano quello che era rimasto delle loro vite, private di tutto, affetti, cose, case. E soprattutto dell’innocenza di essere vivi. Non avevano fatto niente per sopravvivere, avevano avuto fortuna, avevano mantenuto salda la convinzione di dovercela fare a vivere in un luogo dove la selezione tra la vita e la morte era una pratica quotidiana, un pericolo costante.

Chi li avrebbe creduti? Nessuno voleva ascoltare. Ancora oggi qualcuno nega la Shoah, la deportazione nei lager nazisti, dove più di 12 milioni di persone, giovani, vecchi, bambini, hanno trovato la morte. È questo che ha spinto Maria Rudolf, sopravvissuta ad Auschwitz, dopo cinquant’anni di silenzio, a parlare … e soprattutto i giovani devono sapere cosa può fare un essere umano contro un essere umano, tutti dovrebbero saperlo.

Attraverso l’ascolto delle loro sopravvivenze anche la mia vita è cambiata, perché nelle loro storie ho scoperto la storia di mio padre, il cui silenzio ci ha tenuto distanti.

Memoriae narra anche la sua deportazione. Un’esperienza taciuta ma che lettere, documenti, biglietti e pagine strappate ai libri, custoditi in una vecchia scatola di tabacco, oggi raccontano. Non sono sicura, come qualcuno mi ha detto, che possano essere davvero tracce per dare voce alla sua storia. Oggi però sono certa che mio padre faceva parte di quei 650.000 militari che si sono rifiutati di aderire alla Repubblica sociale di Salò, alleata con l’esercito tedesco occupante.
È scritto nero su bianco sul verbale della Commissione per l’esame del comportamento all’atto e dopo l’armistizio dei sottoufficiali di carriera: alla data dell’armistizio, in Albania, ha continuato a prestare servizio; nel periodo successivo cadeva prigioniero dei tedeschi senza aderire, giurare o prestare servizio del pseudo governo repubblicano. Per questo documento voglio ringraziare il Comando Militare Esercito Calabria, nella persona del capoufficio documentale Tenente Colonnello Francesco Montepaone per avermi aiutato nella ricerca e avermi fornito le risposte che cercavo.

Voglio ringraziare l’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania a Roma, per aver finanziato il progetto tramite il Fondo italo-tedesco per il Futuro, e aver partecipato, anche fattivamente, alla costruzione di modalità e strumenti per nuove generazioni di cittadini consapevoli; Anna Cocchi, Presidente di ANPI Provinciale Bologna per aver accompagnato Memoriae nel suo cammino.

Considero Memoriae un lavoro collettivo, sostenuto dal contributo di tanti e da me cucito insieme. Il prezioso apporto dei disegni di Emanuele Giacopetti e l’accurato progetto grafico di Silvana Vialli hanno permesso di illuminare tutto questo.

Il libro, stampato in 250 copie, per ora inedito, è stato distribuito gratuitamente nelle scuole, nelle biblioteche e alle associazioni patrocinanti fino a esaurimento scorte.

Le copie disponibili, finanziate dal Fondo italo-tedesco per il Futuro, sono terminate.

Grazie alle donazioni di privati e all’indispensabile contributo di ANPI Provinciale di Bologna, il libro è stato ristampato ed è possibile acquistarlo presso la sede di ANPI Provinciale in via San Felice 25 a Bologna o scrivendo alla mail del sito.

Per informazioni: info@memoriae1943-45.it